Cos’è il mutuo chirografario
Quando si parla di mutuo chirografario, è importante non confonderlo con quello ipotecario, notoriamente più conosciuto, specialmente in ambito privato.
Nel mutuo chirografario la firma del contraente è cruciale in quanto con essa si assume l’impegno a restituire la somma pattuita, senza l’inserimento di ipoteche. Tuttavia in alcuni casi la banca potrebbe riservarsi di richiedere garanzie accessorie non ipotecarie quali ad esempio la fideiussione personale, garanzia MCC e SACE.
Il mutuo chirografario rientra fra i cosiddetti affidamenti a medio/lungo termine. La durata può variare a seconda dell’Istituto di Credito prescelto, anche se tendenzialmente quella massima proposta dalla maggior parte delle banche fino ad un massimo di 10 anni con la possibilità di richiedere un periodo di pre-ammortamento.
È possibile sottoscrivere un mutuo chirografario a tasso fisso o variabile. Nel primo caso il vantaggio consiste nella certezza della rata per tutta la durata del finanziamento, senza che essa possa subire oscillazioni in funzione dell’andamento del mercato. Tuttavia, i tassi fissi sono solitamente più elevati rispetto ai tassi variabili che, al contrario, sono generalmente più bassi ma nel tempo possono essere soggetti al moto altalenante del mercato.
Come funziona il mutuo chirografario
Quando un’azienda si trova di fronte alla decisione di accendere un mutuo chirografario si impegna a restituire l’importo erogato dalla banca garantendo con il proprio patrimonio. È per questo motivo che gli istituti di credito tendono ad accordare con maggiore sicurezza operazioni di finanziamento in favore delle imprese che possono dimostrare di avere una certa solidità finanziaria.
Rispetto ad un mutuo ipotecario, nel caso di un mutuo chirografario l’istituto di credito si sobbarca un rischio maggiore, in quanto non dispone di strumenti forti per tutelarsi nel caso in cui il debitore si dimostrasse insolvente. Proprio in ragione di questo rischio, in sede di istruttoria è necessario produrre una adeguata documentazione fiscale a supporto dell’operazione richiesta.
Sebbene si parli di mutuo, si tratta di un vero e proprio finanziamento che non viene finalizzato unicamente all’acquisto di immobili, come si è soliti immaginare, ma soprattutto per supportare progetti di sviluppo aziendale ad ampio raggio. L’importo erogabile può variare sensibilmente in base ai volumi aziendali e allo scopo del finanziamento stesso. Similmente, anche la durata può essere determinata in funzione sia dell’entità dell’importo erogato, sia della finalità per la quale è stato richiesto il mutuo. C’è una certa flessibilità nel determinare la scadenza periodica dei pagamenti, che può essere mensile, trimestrale, annuale o prevedere una periodicità più ampia.
I principali vantaggi del finanziamento chirografario per le imprese
Come già anticipato, le finalità di un mutuo chirografario per le imprese possono essere molteplici. Si tratta infatti di uno strumento finanziario che le aziende possono sfruttare per supportare progetti e acquisti di natura sia ordinaria che straordinaria, legati all’attività produttiva. Ad esempio, è possibile finanziare l’acquisto di macchinari o impianti più innovativi, brevetti e licenze o interventi di ammodernamento e rinnovamento tecnologico delle proprie strutture. Allo stesso modo, tramite un mutuo chirografario per liquidità è possibile andare a sostenere tutti quei costi che rientrano nella più ordinaria amministrazione aziendale come il pagamento di fornitori per l’acquisto di materie prime, il pagamento degli stipendi, o anche semplicemente per reintegrare il capitale circolante dando così maggiore respiro alla quotidiana gestione aziendale.
A differenza del mutuo ipotecario, per il quale si rende necessaria una perizia che vada a quantificare il valore del bene ipotecato, in presenza di un finanziamento chirografario questo passaggio non è previsto, pertanto, le verifiche da effettuare da parte dell’istituto di credito sono più semplici e di conseguenza anche i tempi di erogazione del finanziamento sono piuttosto rapidi. Inoltre, per lo stesso motivo con un mutuo chirografario si risparmia sul costo delle perizie e anche sulle spese necessarie per iscrivere l’ipoteca.
Come ottenere un finanziamento chirografario
La gestione dei prodotti finanziari è stabilita da ciascuna banca che, sulla base della normativa comune, adatta i prodotti finanziari ai dettami della propria policy. Ciò accade quindi anche per il mutuo chirografario. L’impresa che intende ricevere un finanziamento deve essere in possesso dei requisiti stabiliti dal singolo istituto di credito e fornire la documentazione richiesta a supporto.
La base comune dalla quale generalmente partono tutti gli istituti di credito per istruire una pratica di mutuo chirografario è, insieme alla valutazione del merito creditizio, l’analisi del programma d’investimento e di business predisposto dall’azienda; resta a discrezione di ogni singola banca stabilire la durata, l’ammontare dell’importo da erogare e l’eventuale periodo di preammortamento.
L’istruttoria di una pratica di mutuo chirografario è subordinata alla presentazione da parte dell’azienda richiedente di documenti che in genere comprendono un business plan, i preventivi di spesa, gli ultimi due bilanci depositati e i documenti che riguardano la regolarità dell’impresa dal punto di vista burocratico come il certificato di attribuzione della partita IVA, l’atto costitutivo e lo statuto, i documenti d’identità dei soci e dei legali rappresentanti. In sede di istruttoria l’istituto di credito si riserva inoltre la possibilità di richiedere integrazioni, chiarimenti e documentazione aggiuntiva al fine di poter meglio valutare i rischi connessi all’erogazione del finanziamento e decidere quindi se concederlo o meno.