A breve chi abita in Veneto e possiede una vecchia auto #diesel #Euro_4 (immatricolata tra il 2006 e il 2009) dovrà tenerla in garage durante il periodo invernale, anche se l'aria risulterà “pulita”.
Via, dunque, dal 1 ottobre nei Comuni con più di 30mila abitanti ai limiti alla circolazione per abbattere l'inquinamento atmosferico.
Ma non è tutto: a differenza di come è stato fino al mese scorso, solo chi ha auto elettriche o Euro 6 può muoversi senza alcun vincolo tutto l’anno.
- Anche in allerta verde, si attuerà un divieto tassativo di circolazione per i veicoli diesel fino a Euro 4 e i benzina Euro 1, sia privati che commerciali.
- In caso di allarme arancione verranno bloccati anche i mezzi privati Euro 5 diesel e quelli privati e commerciali Euro 2 benzina.
- Con bollino rosso, invece, anche i veicoli commerciali euro 5 diesel resteranno in garage: una conseguenza molto grave pensando che impatterebbe molto sulle aziende italiane.
Queste limitazioni sono in vigore fino al 16 dicembre 2022 (lasciando così possibilità di circolazione durante le festività natalizie) e dal 7 gennaio al 30 aprile 2023, con i veicoli diesel fino ad Euro 4 fermi per tutto il periodo.
Ad oggi, in #Veneto, risultano immatricolati 3.200.406 veicoli di cui 1.333.707 a benzina e 1.388.034 a diesel. Con l'allerta verde resteranno fermi tutti gli Euro 2, 3 e 4 che sono più di mezzo milione di veicoli. Nella peggiore delle ipotesi, in allerta rossa, si fermeranno anche i mezzi commerciali: Se 1.388.034 sono i veicoli diesel immatricolati in Veneto, quelli che potranno muoversi saranno solo i 478.229 Euro 6. Dati altrettanto sconfortanti per quanto riguarda l’elettrico: 10.547 veicoli circolanti in tutto il Veneto pari allo 0,3%.
Nel 2020 si parlava già di questa possibilità nell'ambito dell'Accordo di Bacino Padano del 2017, ma poi accantonata a causa del Covid.
Tuttavia a causa della pandemia il ministero aveva concesso delle deroghe rendendo i diesel Euro 4 ed Euro 5 ancora “efficienti” per gli anni 2020 e 2021. A chiedere una deroga anche per il 2022 «alla luce della «gravissima situazione socioeconomica che si sta prospettando in primis per le famiglie e le imprese» è stato l'assessore veneto all'Ambiente, Gianpaolo Bottacin. La motivazione è più che sensata dal momento che con i vari rincari, dovuti al conflitto Russo-Ucraino ed alla mancanza di componenti elettronici, non tutti avranno la possibilità di comprarsi un’autovettura.
In ogni caso i sindaci stanno predisponendo le ordinanze, pur sapendo che lo stop al traffico veicolare non produrrà chissà quali effetti. «Durante il lockdown - ricorda lo stesso assessore regionale all'Ambiente - e con la circolazione praticamente inesistente, le polveri sottili c'erano lo stesso». Resta il fatto che l'Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia europea per aver superato i valori limite del Pm10. «Ma è la stessa Europa - ribatte Bottacin - che ci dice di prolungare il ciclo di vita dei prodotti, e quindi anche delle auto, e però di fatto impone di lasciare i veicoli in garage».
A parere nostro, dunque, è bene correre ai ripari il più rapidamente possibile per non trovarsi bloccati.
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